Meno di un mese al Gran Tor di Saint-Barthélemy

Comunicati precedenti

Condividi

Un grande anello disegnato sui prati innevati, in mezzo ai boschi e alla natura selvaggia. Il Gran Tor di Saint-Barthélemy è una di quelle manifestazioni che strega i fondisti. Una cavalcata silenziosa tra alpeggi e rifugi, alla scoperta degli angoli più nascosti della soleggiata vallata. 

Domenica 1° marzo torna l’evento di fondo, 30 chilometri con gli sci stretti nella tecnica più antica della disciplina, quella classica. Cresce sempre più l’attesa dei fondisti, soprattutto di quelli che si erano iscritti alla scorsa edizione (annullata per mancanza di neve) e che hanno dovuto attendere un anno in più per gareggiare sui percorsi che hanno visto crescere il sette volte campione italiano e faro della nazionale italiana, Federico Pellegrino. Le condizioni di quest’anno sono decisamente diverse: neve e piste sono in ottimo stato e sono pronte ad accogliere anche i fondisti che sceglieranno la prova non competitiva.

Un tracciato che toccherà il fondovalle e l’alpeggio Ollière, passando per Pierrey, Champlaisant, rifugio Magià, Champcombre, Les Prêles, con partenza e arrivo dal Centro dello sci nordico di località Praz de l’Arp. Un percorso che toccherà davvero ogni angolo della località turistica che ha già in programma diverse iniziative collaterali per far conoscere il territorio e le specialità enogastronomiche della Valle d’Aosta. 

Domenica sarà la giornata riservata agli adulti, ma ad anticipare il Gran Tor sarà la Coppa Hector Trossello, gara mass start inserita all’interno del circuito regionale Asiva e valida per il campionato regionale dalla categoria Ragazzi fino a quella Juniores. 

Le iscrizioni sono aperte e possono essere effettuate collegandosi al sito internet grantor.it, dove sono disponibili programma e regolamento. Fino al 16 febbraio quota di 35 euro, poi aumenterà di 10 euro. Chiusura il 28 febbraio oppure al raggiungimenti dei 400 partecipanti. 

Evento realizzato dalla rete di impresa “Saint- Barthélemy, vivere guardando lontano” e cofinanziato nell’ambito del progetto GAL 16.3.2 attraverso un sostegno dall’Unione Europea attraverso il fondo FEASR.