Beppe Cuc (Presidente Collegio Nazionale Maestri di Sci) ha partecipato alla riunione programmatica organizzata nella sede milanese della Fisi per porre le basi sulla prossima stagione invernale e mettere a punto un protocollo per la ripresa di tutto il comparto della montagna. Oltre a Cuc presenti Flavio Roda (Presidente FISI), Valeria Ghezzi (Presidente dell’ANEF, l’Associazione Nazionale Esercenti Funiviari) accompagnata da Renzo Minella, Gianni Poncet (Vicepresidente vicario dell’AMSI), la Commissione Medica FISI con il Presidente Andrea Panzeri e i dottori Giovanni Montani e Simone Porcelli e una rappresentanza degli omologatori di pista con Ernesto Rigoni ed Elena Gaja.
A ottobre, con la prima neve, dovranno tornare a sciare tutti gli appassionati degli sport invernali e non solo gli atleti degli sci club. Dopo uno stop prolungato e una attenta analisi di quanto accaduto in altri paesi come Spagna, Andorra, Svizzera e in Scandinavia, è fondamentale farsi trovare pronti affinché le attività economiche che ruotano intorno alla montagna possano tornare alla normalità.
Durante la riunione si è parlato di come dovranno essere affrontati i prossimi mesi e della necessità di far conoscere il più possibile la montagna, con le sue attività economiche che risultano essere fondamentali per la vita di chi la montagna la vive quotidianamente. La montagna non rappresenta solo un divertimento, ma fonte di reddito primaria per migliaia di professionisti, tra i quali i maestri di sci. A fine mese si prospetta un nuovo incontro, questa volta con il Governo, per poter programmare la ripartenza.
Beppe Cuc: «Non possiamo permetterci di perdere neppure un giorno della prossima stagione: è importante avere le idee chiare sulle linee e i protocolli da adottare, consapevoli che la situazione continua a essere in evoluzione. Partiamo però da alcune certezze: lo sci non incide sul contagio. Quest’anno in alcuni Paesi si è sciato, gli sci club italiani sono sempre stati in pista e con alcune piccole e semplici regole non ci sono stati problemi. Questo dimostra che si può e si deve ripartire in sicurezza».